Il libro di Maureen Klover In the Shadow of the Volcano non è solo una lettura piacevole, ma incredibilmente rinfrescante. Piuttosto che ripassare un itinerario o luoghi da vedere, approfondisce concentrandosi sul "Perché" che l'ha fatta viaggiare. Perché le culture pensano e si comportano come fanno, perché è stata ispirata a viaggiare, perché la sua avventura è stata così commovente. Klover risponde a queste domande seguendo in modo deciso colpi di scena, curve e strade sconnesse portando il lettore in giro. Sottolinea inoltre che il viaggio è più memorabile non solo per il dove o quando, ma per chi incontri lungo la strada.
Come funzionario dell'intelligence degli Stati Uniti, l'attenzione di Klover era focalizzata sull'America Latina, ma a parte alcune settimane di viaggio lì, la sua esperienza si basava principalmente su libri, giornali e rapporti. Una conversazione casuale con una sua studentessa cambia tutto ciò piantando saldamente il seme di una domanda avvincente. Non riusciva a scuoterlo, doveva capire la psiche dell'America Latina, aveva bisogno di capire il "perché" che li spinge. Determinato a trovare la risposta, Maureen rinuncia a opportunità da resort e invece acquista un biglietto per l'Ecuador e si impegna in una posizione di insegnamento volontario presso un'organizzazione benefica gesuita. I personaggi che ci ha presentato lungo la strada sono vividi e memorabili e probabilmente rimarranno con te dopo l'ultima pagina.
In Shadow of the Volcano non è concepito come un thriller rigorosamente drammatico, drammatico o divertente, ma contiene momenti eccellenti di ognuno. Le sue esperienze intrecciano una storia divertente e avvincente del suo tempo in Ecuador che alternativamente fa sì che il lettore voglia iscriversi e quindi essere grato di essere al sicuro a casa. Ho risuonato in particolare con l'epilogo in cui rivela le sue emozioni grezze di come l'Ecuador l'ha cambiata. Questo in breve è il motivo per cui così tanti viaggiano, per fare queste esperienze e comprendere altre culture. Il libro di Klover non tratta il viaggio come una mappa da appuntare o elencare per spuntare, invece obbliga il lettore ad andare lì, a viverlo, a lasciare che un luogo e una cultura ti entrino dentro e portino un pezzo a casa.