La Tunisia discute sulla stampa del gabinetto sul rischio di nuove elezioni

TUNIS – Il primo ministro tunisino designato Elyes Fakhfakh ha proposto la formazione di un nuovo governo sabato e poi ha detto che i negoziati sarebbero continuati dopo che il partito Ennahda, il più grande in parlamento, l'avrebbe respinto.

Il primo ministro tunisino Elyes Fakhfakh parte per un incontro con il presidente tunisino Kais Saied (non nella foto) a Tunisi, Tunisia, 15 febbraio 2020. REUTERS / Zoubeir Souissi

Il governo proposto deve essere approvato dal parlamento profondamente frammentato tra due settimane o ci saranno nuove elezioni.

Fakhfakh presentò un elenco di candidati al gabinetto al presidente Kais Saied, con Nizar Yaich come ministro delle finanze, Nourredine Erray come ministro degli Esteri e Imed Hazgui come ministro della difesa.

Ma con i partiti più grandi o contrari alla sua coalizione o poco entusiasti della sua composizione, il Fakhfakh potrebbe avere difficoltà a ottenere la forte maggioranza parlamentare necessaria per qualsiasi programma politico significativo.

Il moderato partito islamista Ennahda, con 53 seggi, ha affermato che si unirà solo a un governo di unità che riunisce partiti da tutto lo spettro politico della Tunisia.

"Questa decisione metterà il paese in una situazione difficile", ha detto Fakhfakh nel discorso.

Heart of Tunisia, il secondo partito più grande con 38 seggi, ha anche detto che non avrebbe appoggiato il governo dopo che il Fakhfakh lo avesse escluso dalla coalizione.

La Tunisia deve affrontare una serie di sfide economiche a lungo termine che minacciano di minare la fiducia del pubblico nella giovane democrazia e che richiedono decisioni politiche che potrebbero essere impopolari.

Dalla rivoluzione del 2011, la disoccupazione è stata alta e la crescita è stata bassa, mentre il governo si è indebolito ulteriormente con una serie di disavanzi di bilancio che i finanziatori stranieri chiedono che porti sotto controllo.

Le elezioni di settembre e ottobre hanno restituito Saied, un politico indipendente, come presidente, e un parlamento in cui Ennahda deteneva meno di un quarto dei seggi.

Il candidato alla carica di primo ministro di Ennahda, Habib Jemli, ha proposto un governo di coalizione che è stato respinto dal parlamento con un voto di fiducia il mese scorso, dando a Saied la possibilità di chiedere al proprio candidato, Fakhfakh, di formare un gabinetto.

Se la proposta del Fakhfakh verrà respinta anche dal parlamento la prossima settimana, entro tre mesi dovranno seguire le nuove elezioni parlamentari.

Il Fakhfakh aveva già promesso di nominare un governo che avrebbe attinto solo dai partiti che considerava in linea con gli obiettivi della rivoluzione e impegnati a sradicare la corruzione.

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