Tell es-Sultan è un tell, o tumulo, di forma ovale, nella valle del Giordano, e contiene prove preistoriche dell’attività umana.
Un comitato delle Nazioni Unite ha votato per inserire le rovine preistoriche vicino all’antica città di Gerico, nella Cisgiordania occupata, come sito del patrimonio mondiale in Palestina.
La decisione, criticata da Israele, è stata presa domenica durante una riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale delle Nazioni Unite a Riyadh, in Arabia Saudita, sotto gli auspici dell’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
L’elenco si riferisce al vicino sito archeologico di Tell es-Sultan, che contiene rovine preistoriche risalenti al IX millennio a.C. e si trova fuori dall’antica città stessa.
“Un insediamento permanente era emerso qui tra il IX e l’VIII millennio a.C. grazie al terreno fertile dell’oasi e al facile accesso all’acqua”, ha affermato l’UNESCO sul suo sito web.
Tell es-Sultan, un tumulo di forma ovale, contiene prove di uno dei primi villaggi conosciuti dell’umanità e di un’importante città dell’età del bronzo risalente al 2.600 a.C.
Si trova a circa 2 km dai resti della prima città di Gerico, che contiene rovine importanti per la storia ebraica, tra cui una sinagoga risalente al I secolo a.C.
Gerico è una delle più antiche città abitate ininterrottamente sulla Terra e si trova in una parte della Cisgiordania occupata da Israele che è amministrata dall’Autorità Palestinese riconosciuta a livello internazionale.
Israele critica la decisione
Domenica il ministero degli Esteri israeliano ha rilasciato una dichiarazione in cui denuncia la decisione, definendola uno “stratagemma cinico”.
“Il Ministero degli Esteri considera la decisione di oggi un altro segno dell’uso cinico che i palestinesi fanno dell’UNESCO e della politicizzazione dell’organizzazione”, si legge nella nota.
“Israele agirà con i suoi numerosi amici nell’organizzazione per cambiare le decisioni sbagliate prese”.
Israele ha lasciato l’organizzazione delle Nazioni Unite nel 2019 con l’accusa di favorire un pregiudizio anti-israeliano, ma ha inviato una delegazione all’incontro di quest’anno in Arabia Saudita.
Israele conquistò la Cisgiordania, insieme a Gaza e Gerusalemme est, nella guerra in Medio Oriente del 1967. I palestinesi vogliono tutti e tre i territori per un futuro stato.
Non ci sono stati negoziati di pace seri o sostanziali da oltre un decennio, e Israele è attualmente guidato da uno dei governi nazionalisti più di estrema destra della sua storia, il che rende estremamente improbabile qualsiasi passo verso uno stato palestinese.
Il patrimonio storico è stato a lungo uno dei tanti punti critici del conflitto israelo-palestinese, con entrambe le parti che utilizzano l’archeologia e la conservazione per dimostrare quello che dicono sia il loro legame unico con la Terra Santa.
L’Autorità Palestinese, riconosciuta dieci anni fa dalle Nazioni Unite come Stato osservatore non membro, ha accolto con favore la designazione di Tell es-Sultan.
Il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ha affermato in una dichiarazione che “testimonia l’autenticità e la storia del popolo palestinese”, aggiungendo che “lo Stato di Palestina è impegnato a preservare questo sito unico a beneficio dell’umanità”.