Il regno ha ribadito che “il popolo palestinese ha il diritto alla loro terra” e non può essere “espulso”.

L’Arabia Saudita ha condannato il suggerimento del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu di essere usata la terra del regno per stabilire uno stato palestinese.
In una dichiarazione di domenica, il ministero degli Esteri sauditi ha accusato Netanyahu di aver tentato di “distogliere l’attenzione” dai “crimini” in corso di Israele a Gaza, tra cui “pulizia etnica”.
“Il regno afferma che il popolo palestinese ha il diritto alla loro terra e non sono intrusi o immigrati ad esso che possono essere espulsi ogni volta che i brutali desiderano l’occupazione israeliana”, ha detto il ministero degli Esteri.
#Dichiarazione | Il regno dell’Arabia Saudita apprezza la condanna, la disapprovazione e il totale rifiuto annunciato dai paesi fratelli verso ciò che Benjamin Netanyahu ha dichiarato riguardo allo sfollamento del popolo palestinese dalla loro terra e il regno apprezza il … pic.twitter.com/ebj2svhx4w
– Ministero degli Esteri 🇸🇦 (@ksamofaen) 9 febbraio 2025
Giovedì, Netanyahu ha risposto a un intervistatore sul Channel 14 di Israele che ha scritto male dicendo “stato saudita” invece di “stato palestinese”.
“I sauditi possono creare uno stato palestinese in Arabia Saudita; Hanno molta terra laggiĂą “, ha detto Netanyahu.
L’intervistatore ha risposto che era un’idea che vale la pena esplorare.
Lo scambio ha suscitato reazioni arrabbiate dagli stati arabi, tra cui Qatar, Giordania, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Iraq, nonché il Consiglio di cooperazione del Golfo a sei nazioni (GCC).
“Queste dichiarazioni pericolose e irresponsabili confermano l’approccio delle forze di occupazione israeliane nella loro mancanza di rispetto per le leggi e i trattati internazionali e delle Nazioni Unite e la sovranitĂ degli Stati”, ha affermato il segretario generale del GCC Jasem Mohamed Albudaiwi.
Il ministero degli Esteri saudita ha ringraziato i “paesi fratelli” per aver denunciato le osservazioni di Netanyahu.
Le discussioni sul destino dei palestinesi a Gaza erano giĂ state rinnovate da una precedente proposta di shock del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che gli Stati Uniti di “assumere” e “possedere” Gaza, reinsediando i palestinesi altrove in una mossa che equivarrebbe a una pulizia etnica. Tale suggerimento, in mezzo a un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza, è stato anche completamente condannato dai leader arabi.
Trump ha anche affermato che l’Arabia Saudita non richiederebbe la formazione di uno stato palestinese come presupposto per normalizzare i legami con Israele, un’affermazione che Riyadh ha ripetutamente negato.
La guerra di Israele a Gaza ha ucciso almeno 61.700 palestinesi tra cui circa 18.000 bambini e ha distrutto gran parte dell’infrastruttura dell’enclave. Sono mancanti piĂą di 14.000 persone in piĂą e si presume che siano morte.
L’attacco guidato da Hamas a Israele il 7 ottobre che ha scatenato la guerra ha ucciso 1.139 persone e sequestrato piĂą di 250 prigionieri, dozzine dei quali si ritiene ancora che si trovino nell’enclave.